“Il soldato senza nome”, menzione speciale allo Spiraglio Film Festival

Nel cast anche 25 allievi della Blow-up Academy

Muroni: “I disturbi psichici per molti sono ancora un tabù, ricevere questo riconoscimento per noi è un privilegio”

Menzione speciale allo Spiraglio Film Festival di Roma per “Il soldato senza nome”, film di Claudio Ripalti con protagonista Stefano Muroni, ispirato a fatti realmente accaduti durante la Prima guerra mondiale.

Il lungometraggio, presentato al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo nell’ambito della rassegna dedicata al dialogo tra cinema e salute mentale, ha incassato il favore del pubblico e degli organizzatori.

Un centinaio gli spettatori in sala che hanno assistito alla proiezione e partecipato al dibattito che l’ha seguita. Ferruccio Mambrin (Muroni) è un soldato semplice che fugge dalle retrovie e si finge pazzo pur di salvarsi dal fronte. Il film accende i riflettori sul primo ospedale militare neurologico d’Europa, situato a Ferrara.

Nelle motivazioni che hanno accompagnato la menzione speciale si legge:

“Questo film, delicato e commovente, ci invita a riflettere sul tema del disturbo da stress post-traumatico, oggi più attuale che mai. La storia, ispirata alle ricerche sulla medicina di guerra dello psichiatra Gaetano Boschi, rintraccia, con una ricerca negli archivi degli ospedali psichiatrici emiliani, le storie di persone traumatizzate dall’orrore del primo conflitto mondiale e le narra con autenticità attraverso una sceneggiatura solida e una fotografia ben curata”.

Muroni, oltre a indossare i panni del protagonista, è anche ideatore dell’opera. Il film è stato prodotto da Controluce Produzione e Valeria Luzi ed ha avuto il sostegno del Ministero, della Regione tramite l’Emilia-Romagna Film Commission, del Comune di Ferrara e della filiera creativa Ferrara La Città del Cinema.

“Un momento di grande emozione e grande orgoglio per me e per tutti coloro che hanno creduto e lavorato a questo progetto. “Il soldato senza nome” è il terzo film che interpreto e produco che, dopo “La notte non fa più paura” e “Oltre la bufera”, arriva sullo schermo del MAXXI, un luogo prestigioso che ogni anno ospita artisti di caratura internazionale”, afferma Muroni.
Poi aggiunge: “Quando abbiamo iniziato a costruire questa storia volevamo portare l’attenzione sui disturbi della mente, un argomento che per molti ancora oggi rappresenta un tabù. Ricevere questa menzione proprio da chi cura una rassegna che nello specifico affronta questi argomenti è un privilegio”.

Girato tra Reggio Emilia, Ferrara, Bosco Mesola e Copparo, “Il soldato senza nome” vede il coinvolgimento di una quindicina di allievi della Blow-up Academy (all’epoca Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini), impegnati a vario nel cast artistico e tecnico.

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